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Una vita d’artista

Nato a Savona, vive e lavora a Cairo Montenotte (Sv). Friulano d’origine, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Acqui Terme, poi l’Accademia di Firenze, terminando gli studi in quella di Brera. Ha sviluppato uno stile figurativo personale ed intenso, caratterizzato da valenze cromatiche particolari al punto da essere accostato al grande maestro Sassu in un’antologica allestita ad Alba nel 2010 dal titolo “Gianni Pascoli e Aligi Sassu, la poesia del colore”.

Dicono di lui

  • Giovanni veste le immagini dei sogni.

    Vittorio Sgarbi

  • Nel cuore dell’arte, si può dire, da sempre. Dai colori, dai profumi e dalle atmosfere friulane fino ad oggi nei paesaggi post-industriali della Valbormida: una `full immersion’ di cui ha sofferto e gustato la solitudine e il più profondo appagamento, un legame intenso al punto di richiamare alla mente, mi si passi l’azzardo, il dantesco sposalizio tra Francesco e madonna Povertà. Una fedeltà esclusiva all’arte: mai un tradimento, mai un affievolimento della dedizione. Come scrive Carlo Munari: “Pascoli è un artista che ha elaborato il suo linguaggio in solitaria meditazione, appartato nel suo atelier da dove di tanto in tanto è sortito per ordinare alcune mostre personali... al fine di dialogare con il pubblico colto, di misurare le reazioni e cogliere motivati giudizi. Un artista dunque del tutto estraneo ai clamori pubblicitari e alle lusinghe mondane e, per contro, sempre rivolto a cercare nella propria interiorità le ragioni del suo operare”.

    Arturo Ivaldi

  • L’artista, colpito dalla capacità evocativa della motocicletta, l’ha trasformata da strumento a tema ispiratore di moltissime sue opere... Sui quadri prendono allora vita due ruote scovate per caso... Nell’approccio al “soggetto moto” forma e colore si mescolano senza che un aspetto prevalga sull’altro. Il pittore savonese ama ritrarre moto d’epoca, non restaurate con i loro segni del tempo e il contesto in cui vengono reperite va a costituire lo sfondo appena accennato dei suoi quadri.

    Giovanni Battista De Nisi

  • Pascoli in ogni dipinto sa esprimersi in termini di alto lirismo e di sincera emozione. Come anche nei suoi acquarelli, così delicati e rugiadosi, tutti tesi a trasmetterci stati d’animo, memorie del passato, riflessioni sulla vita venate di malinconia. Un modo di dipingere meditato ed attento, una pennellata nervosa ed aerea per cui qualcuno ha richiamato il segno rapido di Dufy; una composizione sempre fresca e di immediata percezione, con la predilezione a non dire tutto quanto sarebbe in grado di raccontare pittoricamente ma lasciando che l’immaginazione di chi osserva il quadro completi il tutto con la sua fantasia.

    Carlo Morra